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Diamanti Piero il 23 aprile del 1959 depositò un brevetto ornamentale per una macchina a leva piccola e compatta, ma in grado di fare un caffè espresso come al bar
denominata "D. P. Caferina"
Il brevetto era di tipo ornamentale, il che vuol dire che la macchina era stata inventata da qualcun altro e Diamanti Piero ne brevettò solo il design, per un periodo di due anni. Allo scadere del brevetto La Pavoni ne acquisì i diritti e nel giro di pochi mesi iniziò la produzione della più famosa Europiccola. Sono gli anni '50 e così come la televisione e la lavatrice avevano avuto il merito di tenere riunita la famiglia dentro casa, anche le prime macchine da caffè danno un ulteriore contributo a questa modifica delle abitudini degli italiani. Nessuno era in grado di prevedere il successo che sarebbe venuto negli anni a seguire e che la commercializzazione da parte della Pavoni a partire dal 1961 con il fortunato nome di Europiccola, avrebbe determinato un fenomeno unico nel panorama delle macchine da caffè per uso domestico, la cui produzione continua ancora oggi sostanzialmente inalterata. Il marchio D.P. è anche impresso sulla resistenza
per cui si può ipotizzare che fosse una piccola azienda specializzata nella produzione di resistenze. Sempre nello stesso anno troviamo alcuni esemplari prodotti con il marchio Co-Fer e con la sigla D.P. incisa sulla resistenza. Rispetto alla più nota Europiccola, la Caferina si differenzia solo per alcuni piccoli particolari, quali l'interruttore e la mancanza del numero di serie inciso sul gruppo. Queste macchine sono estremamente rare visto il breve periodo di commercializzazione.
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