Le origini
della Ducale risalgono al lontano 1954, anno di fondazione
dell'allora fabbrica di macchine da bar professionali, il cui nome
era "Duchessa", trasformato poi in Ducale nel 1960
in onore della città di Parma che come è noto è chiamata Città
Ducale.
La sede di
allora, situata a Parma in Via Rossini vide la nascita dei modelli
di macchine da bar tradizionali, a leva, per il mercato italiano ed
in seguito esportate in Europa, in Sud America ed in Australia.
Accanto
alle macchine da bar, così come avevano già fatto i grandi marchi
come Gaggia e Faema, anche la Ducale propone un
modello di macchina da caffè a pistone per uso domestico: "Lady
duchessa".
E' una macchina compatta, con
possibilità di erogare sia vapore che acqua calda, provvista di
termostato, sostituito successivamente dal più preciso pressostato.
Dalle poche foto circolanti sul web, si
può dedurre che il modello prodotto inizialmente ha subito nel tempo
pochi cambiamenti significativi, mantenendo inalterata la sua forma
caratteristica. Una particolarità costruttiva presente solo su queste
macchine è data dal gruppo leva, progettato per consentire due
posizioni, di riposo con leva in alto, compressa con leva in basso.
Sono
molto rare.
Negli anni
sessanta, il design tondeggiante fatto di curve e di bombature del
decennio precedente, venne modificato con quello più squadrato e
filante dell'epoca, e le macchine a leva, vennero prima affiancate e
poi sostituite con la produzione di macchine ad "erogazione
continua", ossia dotate di pompa.
E' alla metà
degli anni sessanta che la Ducale, prima al mondo, produsse la prima
macchina da caffè espresso, completamente automatica, in grado di
compiere tutte le fasi di trasformazione, partendo dal caffè in
chicchi, sino all'espresso in tazza.
Sono di
quegl'anni alcuni brevetti storici della Ducale, apparecchiature
fondamentali tra le quali il gruppo caffè idraulico ed il
macinadosatore multidose, utilizzati su licenza, anche da importanti
società estere, molto note nel settore delle macchine da caffe'
espresso superautomatiche.
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